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sabato 15 settembre 2012

Come fare un oleolito

Preparazione di Oleoliti

Gli oleoliti sono il risultato di una macerazione di una o più piante in un olio vegetale.


La maggior parte dei composti presenti nelle piante è liposolubile , quindi estraibile con l'olio .
Gli oleoliti sono oli di bellezza e curativi di facilissima preparazione e dalle moltissime proprietà.
Gli oleoliti sono ottimi per carpire tutte quelle sostanze che la natura può offrirci, in un modo semplice ed economico.

Ideali come olii da massaggio o come ingredienti per unguenti e creme corpo e viso.



 La scelta dell'olio


Il tipo di olio impiegato può essere di per se importante:

L'olio di ricino (saturno)
Proprietà:
Cheratoplastiche
Cicatrizzanti
Emollienti
Nutrienti
Protettive
Vitaminizzanti
Veicolanti
Vediamo che gli Antichi Egizi utilizzavano principalmente l'olio di ricino spremuto a freddo.
Però non esclusivamente. Usavano anche altri tipi di oli.

Oltre all'olio di oliva impiegato largamente dai Romani, uno degli oli che si trovano principalmente attivi sul piano energetico e anche utili dal punto di vista terapeutico per fare massaggi, ecc., è l'olio di mandorle.
L'olio di mandorle dolci (mercurio)
Proprietà:
Emollienti
Nutrienti
Protettive
Vitaminizzanti
Veicolanti
Consigliati sono anche oli molto resistenti all’irrancidimento come riso, vinaccioli, jojoba.




                               Quale pianta usare?



Si potranno scegliere moltissimi tipi di piante, basterà informarsi sulle proprietà della stessa e procurarsela in erboristeria oppure possiamo procurarcele nel nostro giardino.
Ci sono alcune piante cha vanno usate fresche come oleolito di Iperico, Arnica e Melissa.
Le altre si tende a usarle secce per evitare che l'acqua contenuta nelle piante fresche dia problemi di conservazione.



Tavola dell'applicazione di 12 oleoliti
Tre indicazioni principali

1° indicazione
Applicazioni
2° indicazione
Applicazioni
3° indicazione
Applicazioni
Achillea Millefolium Circolazione periferica Antiinfiammatorio cutaneo Piaghe
Achillea applicare in zona + cavo popliteo Applicare in zona Applicare in zona
Betula Alba Drenante Renale (cloruri, urea e acido urico) Depurativo cutaneo (acne) Stimolante delle surrenali
Betulla zona lombare applicare massaggiando circolarmente zona lombare
Cratageus Oxyacantha Cardiaco Ipotensivante Equilibrante neuropsichico
Biancospino polsi lato volare + zona precordiale polsi lato volare + zona dei polpacci cavo del gomito + nuca mastoide + vertice del capo
Helichrysum Italicum Espettorante Antiinfiammatorio cutaneo Ansia psico-respiratoria
Elicriso Unghia del pollice + incavo del gomito + parte alta del torace applicare in zona Zona lombare + torace superiore + pianta del piede
Juniperus Communis Digerente Urogenitale Antireumatico
Ginepro Zona ombelicale + periombelicale Zona inguinale + sovrapubica + lombare Applicare in zona
Hypericum Perforatum Scottature di ogni natura Influenza Drenante epatico
Iperico Locale + nel punto simmetrico del corpo Fascia renale + lombare + coccigea Zona epatica + zona sottocostale destra
1° indicazione
Applicazioni
2° indicazione
Applicazioni
3° indicazione
Applicazioni
Lavandula Officinalis Apparato gastrointestinale Apparato genitale Sedativo delle vie respiratorie
Lavanda zona ombelicale + periombelicale zona inguinale zona delle tempie + centro del torace
Melissa officinalis Stipsi Simpatico e parasimpatico Equilibrante neuropsichico
Melissa zona sottocostale + sotto la rotula + incavo del piede zona lombare + pianta del piede cavo del gomito + nuca mastoide + vertice del capo
Plantago Major Cutaneo e tegumentario Dolori osteoarticolari Antiinfiammatorio
Piantaggine applicare in zona applicare in zona applicare in zona
Pinus Sylvestris Balsamico - fluidificante bronchiale Vago simpatico Afrodisiaco
Pino centro del torace + base del collo pianta del piede zona inguinale + fronte + tempie + coccige + nuca
Rosmarinus Officinalis Cardiotonico Ipertensivante Epatoprotettore
Rosmarino zona precordiale zona lombare + precordiale + zona epatica zona sottocostale destra +alluce destro + zona epatica
Thymus serpillum Immunostimolante Espettorante bronchiale Stimolanti neuropsichiche
Timo Quattro dita sopra il malleolo Unghia del pollice + incavo del gomito + parte alta del torace Pianta del piede + tempie + nuca
1° indicazione
Applicazioni
2° indicazione
Applicazioni
3° indicazione
Applicazioni




Oltre a quelli sopracitati sono ottimi gli oleoliti alla camomilla, calendula, menta, peperoncino, coda di cavallo, bucce di limone. Fate attezione che alcune piante sopratutto gli agrumi sono molto fotosensibilizzanti e non se ne consiglia l'applicazione prima di esporsi al sole e durante l'estate.

Come si prepara


Non è necessario avere una ricetta specifica.

Basta avere olio vegetale e pianta quanto basta.


Prendere un vasetto con chiusura ermetica pulito e asciutto (vasetto marmellata, miele) e riempirlo di droga. Prender l'olio e coprire interamente la pianta, in modo che nessuna parte di essa fuoriesca dall'olio .

Se è possibile utilizzare tutta la superficie interna del recipiente in modo che non rimanga dell' aria all' interno di esso.

 Potete adesso utilizzare diversi metodi per estrarre i composti dalle piante.

  1. Metodo a freddo : Si producono con un procedimento molto lento.
    Occorre lasciare il vaso con le erbe sminuzzate e l'olio a riposare per molte settimane al buio e asciutto per esempio in un mobile o sgabuzzino. Almeno due volte alla settima bisogna agitare il recipiente o prendere un cucchiaio pulito e asciutto e mescolare.
  2. Metodo a caldo (sole) :  E' un metodo più sbrigativo ma richiede un pò più di attenzione.
    E' il metodo ideale di infusione in olio per materiale di pianta fresca e per le parti più delicate come i fiori. (Ad esempio, l'erba di San Giovanni (iperico), la calendula ed il meliloto )

    Si riempie il contenitore con droga e olio come sopraccitato, poi al posto di metterlo al buio lo si lascia al sole (di giorno) e al buio appena il sole va via dalla nostra postazione . In questo caso il recipiente deve essere almeno di vetro scuro o bisogna coprirlo con della stagnola, in modo che il sole non vada a contatto diretto con l'olio. Questo metodo richiede una 15ina di giorni , perchè attraverso il calore del sole l'estrazione dei principi vegetali avviene con maggior rapidità. 
  3. Metodo a Caldo (bagnomaria) :  si prende il nostro olio+pianta e lo si immerge per un 3 ore in acqua calda, meglio se a fuoco lentissimo. Per ottenere un oleolito più ricco, ripetere più volte l' operazione con della nuova droga. Le erbe aromatiche come, ad esempio, zenzero, pepe e peperoncino, ad esempio, danno "oleoliti a caldo" efficaci per dolori reumatici o artritici migliorando il flusso sanguigno locale e rilassano la muscolatura. Altri oleoliti a caldo, preparati con foglie di erbe come la Consolida, aiutano la guarigione delle ferite. L'oleolito di Tasso barbasso si usa per le otiti e le otalgie.

Filtraggio

Una volta finita la digestione (qualunque essa sia) si passa a filtrare il nostro preparato.



1 )  Versare l'olio in un altro vasetto pulito. (possibilmente di vetro scuro)
Una volta finito prendo la pianta e prima di buttarla la pesto bene , con molta forza per cercare di far uscire più olio possibile ( quello sarà l' olio migliore, perchè è stato assorbito dalla pianta).
Una volta versato il tutto, chiudo bene il mio nuovo vasetto e tengo a riposo per 1 o 2 giorni ...
Poi passo al secondo filtraggio.

2 ) prendere il vasetto e filtrarlo nuovamente ma questa volta con un filtro da caffè o un panno pulito .
Qualunque eventuale deposito va filtrato con attenzione , cercando di non farlo passare ! 

Il vostro oleolito è pronto.




 Un pò più complesso ma decisamente molto funzionale è il metodo alchemico:

 Per fare un oleolito, una volta raccolta la parte che mi interessa della pianta, la si mette dentro un recipiente che potrebbe anche essere di vetro, in modo che quando lo si espone ai raggi del sole possa percepire anche la luminosità e non solo gli altri aspetti dell'energia del Sole.
Nel caso si voglia provare si possono usare anche vasi di argilla preservando il prodotto rispetto l'energia luminosa diretta.L'operazione di raccolta va eseguita nel giorno canonico alla prima ora, il raccolto può poi essere aggiunto all'olio il giorno dopo (previo riposo della pianta all'ombra) oppure si può raccogliere nell'ottava ora e mettere subito in lavorazione.

Colte le parti della pianta che in quel momento interessano, si aggiunge l'olio alla pianta (con proporzioni variabili dal 30% al 45% di presenza della pianta) in un vaso chiuso ermeticamente, avendo cura che il livello dell'olio copra completamente la pianta e che vi sia un piccolo spazio per l'aria tra l'olio e il tappo. Il vaso di vetro con la sua miscela, viene esposto alla radiazione solare per la durata di una lunazione completa (o più lunazioni complete o almeno condotte fino ad una sigizie) avendo cura di ritirare il vaso durante la notte, per tenerlo lontano dai raggi lunari che sono sterilizzanti.
In questa operazione non viene sfruttato solo il calore del sole, che può portare il vaso anche oltre i 50° nei mesi estivi, ma anche le radiazioni elettromagnetiche solari per tutta la durata di una lunazione, ove in questo caso la Luna fissa i tempi ed il Sole, fonte principale di elettromagnetismo e quindi di vita, presta la sua potenza per fondere ed esaltare i due magnetismi particolari, quello dell'olio e quello della pianta.

Dopo 28 giorni, l'olio viene filtrato dai residui della pianta i quali vanno torchiati a fondo, fino quasi a secchezza per quanto lo consente il residuo di olio, vengono posti in un recipiente di ghisa, messo a fuoco diretto e bruciato fino a che non si arrivi a cenere, il cui colore finale dipenderà dal contenuto dei minerali nella pianta.
Si deve ricordare di avere l'avvertenza di non superare la temperatura di sublimazione.
Le ceneri ancora bollenti si aggiungono poi all'olio, rimestando vigorosamente, e poi si lascia decantare per alcune settimane (di solito una lunazione). Man mano che i sali si depositano sul fondo del vaso l'olio acquista una trasparenza cristallina e si "mineralizza con i sali liposolubili.
Ciò che si deposita sul fondo non va eliminato anche se all'apparenza è una melma di cenere e olio perché presenta molto spesso qualità che vanno al di là degli oli stessi. Un rosso oleolito di iperico, che è antiflogistico per eccellenza, possiede un corpo di fondo che spalmato su piaghe putride può cicatrizzarle nel giro di poco tempo, dipendente dal tipo di piaga e dalla sua ampiezza, compiendo una vera e propria azione di cauterizzazione, che talvolta ha del prodigioso. 


Abbiamo visto come il vaso viene esposto ai raggi solari per almeno una lunazione. Poi, prima di ritirarlo per una lunazione di riposo, per fermare il preparato lo si può esporre ai raggi lunari. In questo modo si impedisce la putrefazione e il formarsi di eventuali muffe. Si ottiene una sterilizzazione che in alchimia si fa appunto con i raggi lunari o eventualmente con l'argento spagirico. Se addirittura questa tecnica la usiamo alla fine della preparazione, quando il prodotto è finito, quasi lo "fermiamo" e gli impediamo successive modificazioni. Gli diamo una memoria di un momento, fissiamo quella situazione magnetica che ha raggiunto. Arrivati al culmine lunare, non si espone mai ai raggi lunari, in modo che non sia colpito dai raggi della Luna Calante. Questa operazione che abbiamo raccontato si compie in luna crescente e possibilmente quasi piena. 

Alla fine del ciclo di lunazione, si filtra e si separa il liquido dal solido. Il liquido riposa. Il solido si torchia e in Luna Nera, possibilmente, il solido viene calcinato. La calcinazione viene condotta nel seguente modo: si mette dentro il crogiolo il solido torchiato, si comincia ad accendere il fuoco e si alza la temperatura gradualmente fino a quando si raggiunge molto lentamente la temperatura che non si vuole superare. Si mantiene questa temperatura per molte ore, a volte giorni se è olio. 

Prima di ricongiungerle con il liquido bisognerebbe dinamizzare le ceneri attraverso la triturazione in un mortaio.

Quando la temperatura è ancora alta o riportando la cenere in temperatura dopo la triturazione e durante la stessa, si può rimettere le ceneri nell'olio.
A questo punto si può fare i vari travasi in modo che i due insieme siano dinamizzati o semplicemente mischiare energicamente per lasciar riposare varie volte ottenendo l'adattamento. In genere il periodo di riposo dura tre mesi, cioè per tre lunazioni.
Dopo almeno tre lunazioni, quando sta per tornare la luna nera, si filtra l'olio ricavando nuovamente le ceneri intrise di olio. A questo punto si può ripetere l'operazione di calcinazione prima di ricongiungerli al liquido con le modalità della prima volta.
Questa operazione dovrebbe avvenire da un minimo di tre ad massimo di sette volte, ovvero fino a quando il liquido non è più in grado di assorbire dei sali. Quello che resta l'Alchimista lo lascia sul fondo. Questo fondo nell'insieme secondo l'alchimia serve anche a "mantenere la memoria" ma come dicevamo può anche costituire una vera panacea.